"Per le strade della Brianza" ricordando Santambrogio e Carrea

SEREGNO - Non finiranno dei grandi libri della storia del ciclismo come i vincitori della grandi corse: ma Giacinto Santambrogio e Andrea Carrea sono stati tra i più stimati gregari, quelli che proprio hanno consentito ai loro capitani di emergere e di essere osannati. Domani saranno ricordati al Ghisallo

Nel nome di Giacinto Santambrogio e Andrea Carrea. È dedicata ai gregari di Gimondi Merckx e Coppi la quarta edizione del raduno ciclistico "Per le strade della Brianza", organizzato dal "G.S. Respace Biketeam Seregno A.S.D." e dal "G. Santambrogio A.S.D. Seregno" con il patrocinio dei Comuni di Seregno e Magreglio.

Domani, domenica 18 settembre, alle 8.30, i ciclisti delle due associazioni sportive, circa 150 atleti, partiranno dall’Oratorio Sant’Ambrogio di viale Edison per raggiungere, dopo quaranta chilometri, il Santuario della Madonna del Ghisallo a Magreglio. 

All’arrivo gli organizzatori doneranno al Museo del Ciclismo del Ghisallo due stampe fotografiche di grandi dimensioni di Andrea Carrea e di Giacinto Santambrogio.

"Santambrogio e Carrea – spiega l’assessore alle Politiche giovanili e sportive Stefano Casiraghi – sono due figure importanti del ciclismo, legate a Seregno e alle associazioni che hanno promosso questa edizione della Seregno-Ghisallo. Ma Santambrogio e Carrea rappresentano, soprattutto, tutti i gregari del mondo del ciclismo. Atleti che non sono mai sulle prime pagine dei giornali, ma che sono fondamentali per le vittorie dei propri capitani. Per noi lo sport, non solo il ciclismo, è quello dei gregari".

Giacinto Santambrogio, nato il 25 aprile 1945, inizia la sua carriera di ciclista a Seregno con Giuseppe Meroni. Peppino Baffa, Aldo Longoni, Giulio Meroni e Ezio Pezzetti i suoi primi allenatori. La sua prima vittoria importante è il Campionato italiano di cronometro a squadre, categoria allievi, nel 1964 a Linate. Nel 1967 è campione italiano dilettanti e due anni dopo, nel 1969, passa ai professionisti. Passista e velocista, corre tra i pro fino 1979 con le maglie delle squadre più importanti, la Molteni di Eddy Merckx e la Salvarani - Bianchi di Felice Gimondi.

Al loro fianco diventa uno dei più forti gregari del mondo. Nino De Filippis, il Commissario tecnico della Nazionale, lo porta al Campionato del mondo di ciclismo su strada a Montreal del 1974. Il 25 agosto, sulle strade canadesi, vince il Cannibale, Eddy Merckx. Santambrogio, sfiora il podio: è quarto, primo degli italiani. Vince due tappe del Tour de France, nel 1975 a Melon e nel 1977 a Lorient (cinque le Grande Boucle corse) e tre tappe al Giro d'Italia: nel 1971 a Lainate, nel 1974 la crono staffetta e la tappa di Salsomaggiore. Nel suo palmarès anche una Coppa Bernocchi nel 1969, la Tre Valli Varesine del 1972, il Gran Premio di Camaiore e il Giro di Puglia nel 1975. Chiuderà la sua carriera nel 1979 con la Inoxpran e con 14 successi. Scompare il 14 giugno del 2012.

Andrea Carrea, piemontese di Gavi Ligure, classe 1924, per tutti Sandrino, è stato professionista dal 1949 con la Bianchi al 1958. Passista di ottime qualità, con Ettore Milano e Michele Gismondi è stato uno dei fedelissimi del campionissimo Fausto Coppi con il quale partecipò a otto Giri d'Italia e a due Tour de France. Nella Grande Boucle del 1952, vinta proprio da Coppi con il contributo fondamentale di Carrea, indossò, per un giorno, la maglia gialla al termine della non tappa a Losanna. Nel suo palmarès una Torino – Biella del 1950 e una tappa al Tour de Romandie del 1952. Si è spento a Cassano Spinola, il 13 gennaio 2013. 

Dal 10 al 27 settembre, al Museo del Ghisallo, è allestita la mostra, "Giacinto Santambrogio. Un campione della sua Seregno": fotografie, maglie, biciclette e altri cimeli per ripercorrere la carriera del ciclista seregnese.

"Per le strade della Brianza" vale come prova del Trofeo Lombardia della Federazione Ciclistica Italiana.


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