Scuola, Mazza: "La Provincia lascia a casa i disabili, per un mese ci pensa il Comune"
SEREGNO - La Provincia di Monza e Brianza è a bolletta, niente soldi per mandare alle scuole superiori i ragazzi disabili. La Giunta comunale di Seregno ha deciso di anticipare i soldi per il primo mese: fino al 14 ottobre i 37 ragazzi residente in città possono stare tranquilli
"Se fosse stato per la Provincia di Monza e Brianza, oggi avremmo 37 ragazzi disabili a casa da scuola. Non ha stanziato un quattrino, abbiamo cercato noi di rimediare, ma non possiamo farlo a lungo". Edoardo Mazza, sindaco di Seregno, sa che la sua è una battaglia a scadenza. Nell'immediato è riuscito a farsi carico di un problema, ma gestirlo per mesi sarà impossibile.
Si tratta dei ragazzi disabili che frequentano non più la scuola dell'obbligo, bensì le superiori: "Il loro diritto allo studio - spiega il sindaco - viene garantito in parte dello Stato, in parte dalla Provincia. Quest'ultima, però, non ha pagato perché è in difficoltà con il bilancio. L'ho scoperto quando mi sono ritrovato una mamma qui in municipio, giustamente alterata, che è venuta a sfogarsi da me. Benché a pagare debbano essere Stato e Provincia, è naturale che lei trovi nel sindaco e nel Comune il suo interlocutore".
Di fatto, a poche ore dall'inizio dell'anno scolastico, per la signora e per il figlio (iscritto al liceo artistico Modigliani di Giussano) si prospettava una triste situazione: andare a scuola un'ora al giorno, forse due nella migliore delle ipotesi. Nella stessa situazione altre 36 famiglie seregnesi.
"Non so cos'hanno fatto gli altri sindaci - spiega Mazza - io ho convocato una Giunta d'urgenza per il prelievo dei soldi dal fondo di riserva. Abbiamo stanziato più di 30 mila euro, basteranno per mandare i ragazzi a scuola per un mese, ovvero fino al 14 ottobre. Nel frattempo spero che la Provincia si dia una mossa".
Mazza, al di là dei soldi che il Comune non può garantire per tutto l'anno scolastico, sottolinea anche un altro problema: "Qualcuno potrebbe sottoporre il caso alla Corte dei Conti per danno erariale, perché il Comune non è tenuto a sborsare quei soldi. Io però credo che chi amministra deve anche metterci la faccia e assumersi responsabilità. Di fronte a 37 ragazzi che rischiano di saltare l'anno scolastico per insolvenze altrui, non sono capace di far finta di nulla".
Si tratta dei ragazzi disabili che frequentano non più la scuola dell'obbligo, bensì le superiori: "Il loro diritto allo studio - spiega il sindaco - viene garantito in parte dello Stato, in parte dalla Provincia. Quest'ultima, però, non ha pagato perché è in difficoltà con il bilancio. L'ho scoperto quando mi sono ritrovato una mamma qui in municipio, giustamente alterata, che è venuta a sfogarsi da me. Benché a pagare debbano essere Stato e Provincia, è naturale che lei trovi nel sindaco e nel Comune il suo interlocutore".
Di fatto, a poche ore dall'inizio dell'anno scolastico, per la signora e per il figlio (iscritto al liceo artistico Modigliani di Giussano) si prospettava una triste situazione: andare a scuola un'ora al giorno, forse due nella migliore delle ipotesi. Nella stessa situazione altre 36 famiglie seregnesi.
"Non so cos'hanno fatto gli altri sindaci - spiega Mazza - io ho convocato una Giunta d'urgenza per il prelievo dei soldi dal fondo di riserva. Abbiamo stanziato più di 30 mila euro, basteranno per mandare i ragazzi a scuola per un mese, ovvero fino al 14 ottobre. Nel frattempo spero che la Provincia si dia una mossa".
Mazza, al di là dei soldi che il Comune non può garantire per tutto l'anno scolastico, sottolinea anche un altro problema: "Qualcuno potrebbe sottoporre il caso alla Corte dei Conti per danno erariale, perché il Comune non è tenuto a sborsare quei soldi. Io però credo che chi amministra deve anche metterci la faccia e assumersi responsabilità. Di fronte a 37 ragazzi che rischiano di saltare l'anno scolastico per insolvenze altrui, non sono capace di far finta di nulla".
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