Un parco per rinnovare la memoria di Elia e Antonio Longoni
SEREGNO - Questo pomeriggio alle 15, nell'ambito delle iniziative del 4 Novembre, il sindaco Edoardo Mazza intitolerà ufficialmente a Elia e Antonio Longoni il parco pubblico di via Reggio con la deposizione di una corona di alloro
Il Carso isontino, l'altopiano pietroso che da Gorizia scende fino alle spalle di Monfalcone e all'attuale provincia di Trieste, e l’altopiano di Asiago: trincee e casematte sono la memoria di due dei più importanti fronti della Prima Guerra Mondiale. Sul fronte del Carso e ad Asiago morirono, nel 1916, Elia e Antonio Longoni. Porta il loro nome il rifugio della sezione seregnese del Club Alpino Italiano in Valmalenco, sulla cresta occidentale del Sasso d’Entova, a 2.450 metri. E ai due fratelli, a un secolo dalla loro morte, l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare il Parco di via Reggio.
Il sindaco Edoardo Mazza inaugurerà il "Parco Fratelli Antonio e Elia Longoni" oggi, sabato 5 novembre, alle 15 nell’ambito degli eventi in programma per il Quattro Novembre. L’inaugurazione dell’area verde con la deposizione della corona sarà accompagnata dalla presenza di un ensemble della Filarmonica "Città di Seregno".
"Elia e Antonio non erano militari di carriera - spiega il sindaco -. Erano due eroi 'normali'. Due uomini di grande coraggio, capaci di non far pesare ai parenti a casa le difficoltà incontrate ogni giorno in trincea e sorretti da una fede in Dio molto radicata. E, soprattutto, erano animati da un forte senso del dovere e delle istituzioni. È a uomini come Elia e Antonio che, oggi, la politica e la società devono guardare".
Elia, arruolato in Fanteria, fu ucciso il 9 ottobre 1916 mentre il suo reparto era impegnato in un’azione nel Vallone di Doberdò, sul Carso, quando una granata gli squarciò il petto. Benché il suo battaglione fosse in una posizione arretrata, decise di andare più avanti per soccorrere anche i feriti degli altri reparti. Fino allo scoppio della granata. Elia faceva il medico, era sposato con Maria e quando partì per il fronte aveva una bambina e sua moglie aspettava un altro figlio. Il 2 novembre avrebbe compiuto 37 anni. Avrà la medaglia d’argento al Valor Militare. Come il fratello Antonio, sergente degli Alpini, scomparso pochi mesi prima sul Monte Fior sull’Altopiano di Asiago, il 7 giugno 1916. Ferito in una precedente azione, quel giorno avrebbe dovuto essere a riposo. Invece decise di scendere in trincea e combattere a fianco dei suoi compagni. Antonio non aveva ancora 36 anni, era sposato con cinque figli e guidava l’azienda vinicola di famiglia.
All’interno del parco sarà collocato un monumento in pietra che riproduce le sagome in acciaio cor-ten di Antonio e Elia con alle spalle la sagoma di una montagna.
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