Una petizione online per dire no alla metrotranvia
SEREGNO - Il Comitato di Quartiere San Carlo, con il supporto di quello del centro e di San Giuseppe, ha promosso una petizione online. Lo scopo è quello di raccogliere firme da presentare al sindaco di Seregno e a quello di Desio affinché cerchino di dirottare sul trasporto pubblico già esistente i fondi destinati alla metrotranvia.
Una raccolta firme da consegnare al sindaco di Seregno e a quello di Desio affinché facciano sentire la loro voce nelle sedi opportune per bloccare il progetto della metrotranvia. E' promossa dal Comitato di Quartiere San Carlo e sostenuta dal Comitato di Quartiere Centro, e da quello di San Giuseppe, attraverso il sito Change.org, noto portale per il lancio di petizioni.
"Siamo contrari a questa idea di trasporto pubblico - spiegano i promotori della raccolta firme - rigida, costosa, poco utile e che non si inserisce in un contesto di altri mezzi di trasporto veloce. Il progetto è obsoleto, fortemente oneroso, impattante a livello ambientale e sul traffico locale, a velocità ridotta. Un servizio sottoutilizzato che non collegherà punti nevralgici del territorio di Desio e Seregno, potenzialmente pericoloso per mezzi di soccorso e automobili, con il rischio di essere realizzato solo a metà e in parte non utilizzabile visto che sarà subordinato alla realizzazione di Pedemontana. Noi diciamo no a questo progetto nei due Comuni di Desio e Seregno, che hanno già una stazione Fs con treni circa ogni 15 minuti
"Siamo contrari a questa idea di trasporto pubblico - spiegano i promotori della raccolta firme - rigida, costosa, poco utile e che non si inserisce in un contesto di altri mezzi di trasporto veloce. Il progetto è obsoleto, fortemente oneroso, impattante a livello ambientale e sul traffico locale, a velocità ridotta. Un servizio sottoutilizzato che non collegherà punti nevralgici del territorio di Desio e Seregno, potenzialmente pericoloso per mezzi di soccorso e automobili, con il rischio di essere realizzato solo a metà e in parte non utilizzabile visto che sarà subordinato alla realizzazione di Pedemontana. Noi diciamo no a questo progetto nei due Comuni di Desio e Seregno, che hanno già una stazione Fs con treni circa ogni 15 minuti
che collegano Seregno a Desio e a Milano".
Il Comitato di Quartiere San Carlo evidenzia che il progetto, che si sviluppa su un tracciato di 14,3 chilometri, comporterà un costo complessivo di 233 milioni di euro: ovvero 16 milioni al chilometro, basandosi su uno studio realizzato quasi vent'anni fa (tra il 1997 e il 2000) dalla Provincia di Milano.
Ma oltre all'aspetto economico, a disturbare i promotori è anche la realizzazione di un nuovo deposito: 26 milioni di euro sacrificando quasi 9.500 metri quadrati di verde, "tutelato a livello provinciale, in via Europa tra i Comuni di Desio e Seregno. Ricordiamo che la provincia di Monza e della Brianza risulta quella con la percentuale più alta di suolo consumato rispetto al territorio amministrato".
Il Comitato di Quartiere San Carlo chiarisce subito di essere favorevole allo sviluppo del trasporto pubblico: "Siamo a favore dell’utilizzo dei molti soldi che servirebbero a realizzare la metrotramvia (oltre 110 Milioni di euro nella tratta Desio-Seregno se si comprende il nuovo deposito) per potenziare il servizio attuale di autobus tra un Comune e l'altro e all'interno dei Comuni stessi, che a causa di questa opera inutile vedrebbero tagliate le loro corse (sia locali che provinciali). Con quei soldi si potrebbero inoltre acquistare autobus ibridi o elettrici, di differente capienza a seconda della tratta e della fascia oraria e con priorità semaforica via wi-fi (già in uso in altre città) solo per gli incroci di una certa rilevanza e pericolosità, migliorando cosi la velocità e il servizio attuale a costi molto più bassi, sia in termini di investimento che di manutenzione, rispetto alla nuova metrotranvia".
Il vantaggio sarebbe quello "di un servizio realmente utile ai cittadini e flessibile, perché in grado di cambiare il percorso o inserirsi in più zone delle due città non avendo la zavorra delle rotaie e di un deposito gigantesco. Una rete di metrotranvia ha un significato in città come Milano, perché connessa con tante stazioni Fs, metropolitane e filobus. Questa metrotranvia può avere un senso fino a Paderno Dugnano (Calderara) o Nova Milanese, città carenti di servizi di trasporto pubblico e vicine a Milano. Inoltre fino a Calderara la linea prevede due binari e corse con una frequenza ogni 8 minuti. Minore è anche l’impatto da Nova Milanese a Milano Parco Nord, dove l’opera implica perlopiù la riqualificazione del tracciato della vecchia linea Milano-Carate Brianza. Nei nostri Comuni invece servirebbe a poco o nulla".
Il Comitato di Quartiere San Carlo evidenzia che il progetto, che si sviluppa su un tracciato di 14,3 chilometri, comporterà un costo complessivo di 233 milioni di euro: ovvero 16 milioni al chilometro, basandosi su uno studio realizzato quasi vent'anni fa (tra il 1997 e il 2000) dalla Provincia di Milano.
Ma oltre all'aspetto economico, a disturbare i promotori è anche la realizzazione di un nuovo deposito: 26 milioni di euro sacrificando quasi 9.500 metri quadrati di verde, "tutelato a livello provinciale, in via Europa tra i Comuni di Desio e Seregno. Ricordiamo che la provincia di Monza e della Brianza risulta quella con la percentuale più alta di suolo consumato rispetto al territorio amministrato".
Il Comitato di Quartiere San Carlo chiarisce subito di essere favorevole allo sviluppo del trasporto pubblico: "Siamo a favore dell’utilizzo dei molti soldi che servirebbero a realizzare la metrotramvia (oltre 110 Milioni di euro nella tratta Desio-Seregno se si comprende il nuovo deposito) per potenziare il servizio attuale di autobus tra un Comune e l'altro e all'interno dei Comuni stessi, che a causa di questa opera inutile vedrebbero tagliate le loro corse (sia locali che provinciali). Con quei soldi si potrebbero inoltre acquistare autobus ibridi o elettrici, di differente capienza a seconda della tratta e della fascia oraria e con priorità semaforica via wi-fi (già in uso in altre città) solo per gli incroci di una certa rilevanza e pericolosità, migliorando cosi la velocità e il servizio attuale a costi molto più bassi, sia in termini di investimento che di manutenzione, rispetto alla nuova metrotranvia".
Il vantaggio sarebbe quello "di un servizio realmente utile ai cittadini e flessibile, perché in grado di cambiare il percorso o inserirsi in più zone delle due città non avendo la zavorra delle rotaie e di un deposito gigantesco. Una rete di metrotranvia ha un significato in città come Milano, perché connessa con tante stazioni Fs, metropolitane e filobus. Questa metrotranvia può avere un senso fino a Paderno Dugnano (Calderara) o Nova Milanese, città carenti di servizi di trasporto pubblico e vicine a Milano. Inoltre fino a Calderara la linea prevede due binari e corse con una frequenza ogni 8 minuti. Minore è anche l’impatto da Nova Milanese a Milano Parco Nord, dove l’opera implica perlopiù la riqualificazione del tracciato della vecchia linea Milano-Carate Brianza. Nei nostri Comuni invece servirebbe a poco o nulla".