Seregno Calcio, nulla da fare: ricorso respinto, resta in Serie D
SEREGNO - Il Collegio di Garanzia dello Sport ha respinto il ricorso presentato dal Seregno Calcio: la Lega Pro resta a 54 squadre, la società del presidente Paolo Leonardo Di Nunno militerà anche quest'anno nel campionato di Serie D.
Nulla da fare per il Seregno Calcio: si chiudono le porte della Lega Pro, resta ancora in Serie D. Lo ha deciso ieri il Collegio di Garanzia a cui la società si era rivolta per l'ammissione al campionato professionistico, stabilendo che il torneo della Lega Pro rimarrà a 54 squadre.
Il ricorso del Seregno Calcio, assistito dallo studio Di Cintio Ferrari di Bergamo, esclusa l'ipotesi ripescaggio che era già stata negata, si fondava proprio sul numero delle squadre da ammettere al campionato. La teoria, insomma, era proprio quella che il numero corretto fosse di 60 società: e uno dei posti vacanti per colmare il vuoto, il Seregno, in virtù della rinuncia del Castiglione (che aveva vinto lo scorso anno nel Girone B) e del Lecco (non interessato al passaggio di categoria) sarebbe toccato proprio alla società del presidente Paolo Leonardo Di Nunno.
Secondo il Collegio di Garanzia dello Sport, tuttavia, il ricorso è da respingere poiché il limite di 54 società "non risulta essere l'effetto di un'indelebile riduzione con provvedimento federale, ma rappresenta la presa d'atto che soltanto le squadre con i requisiti erano iscrivibili e il numero delle stesse non raggiunge le 60 unità; che di conseguenza l'attuale numero di 54 squadre rappresenta e dà atto della situazione effettiva di coloro, e non altri, che avevano titolo ad essere iscritti al campionato di Lega Pro".
Oltre a respingere il ricorso del Seregno Calcio, il Collegio di Garanzia ha dichiarato inammissibili gli interventi delle società Forlì e Gubbio. Il Seregno Calcio è tenuto alla liquidazione delle spese di giudizio quantificate in 2 mila euro a favore della Federazione Italiana Gioco Calcio.